
Abbiamo raggiunto telefonicamente il mister del Manfredonia MIKI GRASSI che ringraziamo per la disponibilità. Ne è uscita una lunga chiacchierata molto interessante
Buongiorno mister,
Parliamo un po’ di presente e futuro prossimo. Terzo anno consecutivo a Manfredonia, dopo due ottimi piazzamenti nelle stagioni precedenti, quest’anno si può ambire ai play off?
M.G. Direi più secondo anno che terzo, insomma quando si entra in corsa e si perdono giocatori per strada è difficile classificarlo come un anno normale, certo in quell’anno ho iniziato a confrontarmi con la società.
Aldilà di questo va dato atto e merito alla società che da decenni disputa la Serie B a livello Nazionale insomma in un periodo dove sono tante le squadre che abdicano o mollano del tutto è un buon risultato.
Sicuramente se è durata tanto è perché ha operato in maniera oculata, insomma le linee guide sono queste non fare passi giganti e nemmeno voli pindarici e così continueremo a fare, con un occhio di riguardo per il settore giovanile che l’anno scorso abbiamo rifondato e che bene ha fatto in questa stagione con una squadra fatta di soli ragazzi del posto lasciando la Coppa Italia solo dopo i supplementari ed in Campionato uscendo sul filo di lana ai 16esimi, contro una squadra composta da 5 ragazzi stranieri.
Certo ognuno di noi ha come primo obbiettivo l’affermarsi sia chiaro ma se si fa senza fare passi più lunghi della gamba aumenta il gusto del riuscirci.
Tre anni con la stessa società che significa, da una parte gran feeling con il tecnico e da parte tua grande fiducia nella società?
M.G. Da parte mia sicuramente, la società in questi due anni è cresciuta tantissimo anche sul piano organizzativo, credo si possa e si debba fare sempre meglio o comunque lavorare per migliorarsi, sempre ed in ogni direzione.
Per il feeling con il tecnico non so dovreste chiederlo a loro, alla società, sicuramente un piccolo primato lo ho ottenuto, come hai detto tu questa è la seconda stagione che mi appresto a vivere dall’inizio qui, se la memoria non mi inganna, è un buon risultato, sono convinto che un po alla volta avremo altre soddisfazioni aldilà delle battute.
Il mercato è in fermento e intanto i primi arrivi di TATULLI e CIUFFEDRA mettono al sicuro la porta. Possiamo dire che siete in “mani sicure” con loro due?
M.G. Puntiamo molto sui giovani Ciuffreda e Tatulli ne sono la prova, affidare la porta a ragazzi giovani ed italiani senza andare ad attingere alle casse della società per pescare da oltre oceano o in europa fa capire le nostre intenzioni, abbiamo come primo obbiettivo quello di creare talenti locali in questa disciplina e vi garantisco che ce ne sono già un po’ qui a Manfredonia tra under e non, solo che spesso sarà anche una mia impressione errata, si mette poco in risalto questo tipo di lavoro, del resto è sempre la vittoria a far notizia.
Ciuffreda ha disputato un ottimo scorcio di Campionato l’anno scorso, proveniva dalla C1, deve crescere ancora e costantemente, lo sa e sono convinto che continuerà a farlo anche quest’anno.
Tatulli nonostante la giovane età ha già all’attivo diverse esperienze fuori, ed in più esperienze con giocatori di categoria superiore, credo si debba impegnare affinché quest’anno ci sia la sua consacrazione vera e propria, ovviamente Ciuffreda permettendo.
Parlando sempre di mercato e di pochi giorni fa il colpo RIZZO LESTINGI. Può far fare il salto di qualità alla squadra?
M.G. Giovanni Rizzo Lestingi anni fa ha calcato palcoscenici importanti della Serie A da tanto manca nel Campionato Italiano, speriamo di ritrovarlo bene innanzitutto, la società gli ha dato questa ghiotta opportunità di tornare qui in Italia e rigiocarsi le sue carte e lui deve impegnarsi per sfruttare questa opportunità.
Ti aspetti altri colpi in entrata per rafforzare ancora la squadra?
M.G. Sicuramente ci saranno, la società sta lavorando in tal senso, sono fiducioso, non mi aspetto chissà chi ma nomi, ragazzi che aiutino a crescere le giovani leve. A turno sono solito portare under e addirittura juniores agli allenamenti della prima squadra, l’ho sempre fatto, oltre ad i miei insegnamenti i ragazzi hanno bisogno di vedere i “grandi” e vivere insieme per migliorarsi.
Parliamo di te e della tua terra. Cosa si aspetta Miki Grassi da ogni inizio stagione. Insomma i propositi sono sempre gli stessi o cambiano in base al materiale che si ha a disposizione?
M.G. Bella domanda. Se avessi una squadra che sulla carta lottasse per la salvezza punterei comunque, almeno ad inizio stagione, a vederla lassù in alto, chiedendo più del dovuto ai giocatori forse più di quello che effettivamente potrebbero darmi. L’essere così ha risvolti negativi e positivi, i negativi sono l’amarezza nel non essere riuscito a compiere un miracolo, quelli positivi sono quelli di aver avuto tutto da chi lotta in campo per te.
Hai allenato e vinto anche in categorie superiori, noti delle differenze tra una A2 e una serie B?
M.G. Le differenze sono tantissime credo sia ancor di più la differenza di livello tra la A2 e la A anche se nell’ultimo anno abbiamo notato un livellamento verso il basso del massimo campionato. Differenze sostanziali ci sono sia tecniche che tattiche, se vediamo cosa ha fatto Dudù Costa in una categoria inferiore ci rendiamo conto della differenza tra le due categorie, ma anche il buon pugliese Paolo Rotondo nel nostro girone, ovviamente anche le situazioni tattiche sono diverse, più attenzione ai dettagli in A2 più velocità in trasmissione, la partita corre a velocità ridotta in B e per la qualità tecnica del passaggio e per rapidità di esecuzione.
Colgo l’occasione per dire che forse proprio in virtù di quanto detto si dovrebbero assottigliare le differenze tra le categorie di modo che anche una squadra che ha appena affrontato la B e magari l’ha vinta, non deve spendere il doppio per poter ben figurare nella serie superiore qualora volesse puntare a salvarsi, ovviamente è un mio pensiero, tant’è però che spesso ci sono squadre che rinunciano al campionato di appartenenza per tornare indietro.
Quale è lo stato del movimento calcio a 5 in Puglia? C’è una buona base giovanile o da questo punto c’è molto da migliore e crescere?
M.G. La Puglia ha perso tanto negli ultimi anni, se non erro erano 4 le squadre facenti parte della A2 Girone B quest’anno, se pensiamo a diversi anni fa avevamo squadre in A ed in A2 che erano protagoniste nei rispettivi campionati come magari lo è stato il Futsal Bisceglie quest’anno. In Puglia da anni si doveva fare la Serie D ma non ci siamo mai riusciti, sicuramente ha influenzato anche l’andamento economico del paese, ma al numero per poterla fare non si è mai arrivati.
Se invece andiamo nello specifico nella terra che mi riguarda cioè Foggia e provincia la situazione qui peggiora visibilmente, ormai non c’è più nulla o quasi, resta il baluardo Manfredonia e la Salinis nei campionati Nazionali ed è pochino come movimento se si pensa che Margherita in essere non fa più parte della provincia di Foggia, nemmeno tante ormai nel regionale, ma qui la questione è leggermente diversa, sicuramente la crisi la fa da padrone senza alcun dubbio, ma le strutture quelle che ti permettono di lavorare di creare non c’erano nemmeno prima che iniziasse la crisi.
La puglia è da sempre la tua terra, hai mai preso in considerazione l’idea di poter allenare anche al di fuori o comunque lontano dalle tue origini?
M.G. Ciò pensato seriamente quanto la Fuente alzò bandiera bianca e ebbi diverse richieste. Sinceramente ora si sta muovendo qualcosa per salvaguardare la categoria degli allenatore, all’epoca con tutta sincerità non me la sono sentito di lasciare la famiglia e lavoro, per una passione, che sia chiaro può capitare ti lasci con un pugno di mosche in mano, un lavoro da dilettante tra i dilettanti, non me ne voglia nessuno e non ce l’ho con nessuno sia chiaro ma quanti tecnici sono rimasti appiedati a dicembre e qualcuno anche prima di dicembre senza essere tutelato da niente e da nessuno.
Parliamo un po’ di tattica, quali sono i principi fondamentali per te da trasmettere alle tue squadre?
M.G. Io ho una mia idea di gioco che porto avanti confrontandomi con i ragazzi, cercando di farli esprimere al massimo attraverso il mio credo. Vedo il rapporto tra giocatore ed allenatore come uno scambio di dati dove io posso apprendere da loro ,e magari accadesse sempre, e loro da me.
Metto le mie idee sul campo ed attraverso esercitazioni allenanti le trasferisco ai giocatori, certo non sempre si riesce ad avere ciò che si vuole da tutti i giocatori, li dove questo non si verifichi credo sia a giusto limare le proprie idee, inutile insistere se la squadra non recepisce i tuoi concetti, ovviamente parlo di limare non di stravolgerle le proprie idee, ma tutto ciò sempre per il bene della squadra.
Preferisci di più una difesa a zona o a uomo?
M.G. Per collegarmi a quanto dicevo prima, l’anno scorso ho allenato una difesa a uomo, la squadra lavorava meglio in questo senso, però di solito lavoro con difesa a uomo con cambi di marcatura.
Sei un mister che predilige di più l’addestramento di squadra o punta molto sulle individualità?
M.G. Punto raramente sulle individualità, devo essere costretto dall’andamento della gara, ma la prerogativa e che la squadra si muova in un certo modo. Veder realizzare un goal attraverso un azione che si è provata diverse volte in allenamento mi inorgoglisce ed è una sensazione che solo chi allena può descrivere.
Grazie mister per il tempo dedicato e ti chiediamo un ultimo parere, ha avuto modo di vedere il sito?
M.G. Si ho visto il sito mi piace, è veloce nel passare da una pagina ad un’altra, comodo nella ricerca delle persone. E’ una buona idea dove confluiscono tutte le componenti del calcio a 5, tecnici, giocatori e sinceramente leggo anche le interviste di qualcuno interessante da leggere.
Ci da una sua opinione e ci dice se le piace la sua pagina?
M.G. Si è fatta bene colorata sono rimasto piacevolmente sorpreso sono sincero.
Ancora grazie a Mister Miki Grassi, fra poche settimane inizierà il lavoro di preparazione al campionato e noi gli auguriamo un grande in bocca al lupo