Proprio mentre la prima squadra affida la panchina a Mr. Del Papa in casa Savio la società si gode il momento d’oro degli Allievi, che dopo dieci gare di campionato si trovano a punteggio pieno. E’ il caso di dire che Mr. Futuro forse sta in casa. Luigi Porzia, giovane allenatore alla prima vera esperienza, anche se il futsal giocato gli ha regalato incontri importanti con allenatori di livello che hanno arricchito il suo bagaglio. E la sua passione legata a queste esperienze la spende sul campo con i ragazzi allievi.
Lo abbiamo incontrato e si è raccontato in poche righe, tra le quali risultano in modo evidente competenze e passione, voglia di crescere e di far bene. Al di la degli ottimi risultati fin oggi raccolti, siamo certi che torneremo a parlare di lui e che magari in futuro arriverà come i suoi maestri ad allenare nel nazionale.
Buonasera Luigi, prima vera stagione come allenatore degli allievi, anche se nel tuo bagaglio ci sono esperienze dove hai lavorato con nomi tipo Luca Giampaolo, Leonardo Romagnoli, Fausto Curti. Come nasce la tua passione per il futsal e perché la scelta di allenare e smettere di divertirti giocando ?
PORZIA: “La mia passione per questo sport nasce quando iniziai a praticarlo, nel 2003 con l’A.S.C. SETTECAMINI grazie all’ allora presidente Fausto Bernardini, ricordo che per farmi venire ad allenare mi veniva a prendere al bar mentre giocavo a biliardo e quando andavo male scuola, onde evitare che mio padre non mi facesse andare al campo, mi faceva ripetizioni prima degli allenamenti. Lì Feci tutta la trafila nelle giovanili fino ad arrivare in prima squadra, dove riuscimmo a vincere tutto a livello regionale e soprattutto a calcare il palcoscenico nazionale. Quegli anni per me furono fondamentali sotto molti punti di vista, la società e questo sport sono stati per me un punto di riferimento, hanno rappresentato un ancora di salvataggio all’interno di un quartiere periferico privo di spazi di aggregazione e di socialità. Più che passione forse la definirei riconoscenza. Ho smesso con il futsal giocato anche se a volte il campo un po’ mi manca e penso che qualche minuto forse potrei ancora farlo ma credo di essere più bravo come allenatore, è una cosa che mi stimola e soprattutto mi diverte di più.”
Quali sono i tuoi obiettivi nel presente? E quelli futuri ?
PORZIA: “Il mio obiettivo nell’ imminente è soprattutto quello di crescere e di migliorare giorno dopo giorno. Ho ancora tanto da imparare. Nel futuro… sicuramente un obiettivo, non proprio a lungo termine, è quello di tornare nel nazionale.”
Come prima occasione non stai facendo per niente male, fin qui 10 vittorie in altrettante gare disputate, in una categoria non facile perché tocca una fascia d’età molto particolare
PORZIA: “Si è vero, ad oggi, siamo primi in classifica e questo per me per i ragazzi e per la società e’ motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Ma attenzione perché non è stato fatto ancora nulla !. Bisogna continuare a lavorare più di quanto è stato fatto fin ora e mantenere la concentrazione alta e soprattutto non sentirsi mai appagati. Ho la fortuna di avere un gruppo che mi segue in tutto e per tutto e che, nonostante la giovane età, mostra un impegno e una serietà encomiabili. Hanno una grande voglia. La categoria trova le sue difficoltà come d’altronde qualsiasi categoria, questa è una fascia d’età dove il livello di apprendimento è ancora abbastanza alto ma il livello attentivo e comportamentale possono diventare un problema se non gestiti nel migliore dei modi. Inoltre Il livello tecnico e tattico rispetto gli anni passati si è alzato, tutte le squadre ci affrontano giocando sempre al massimo delle loro possibilità sia per la posizione che occupiamo, sia per il nome che portiamo e questo per noi deve essere fonte di stimolo.”
Il Savio ti ha dato una grande opportunità che non stai mancando di sfruttare al meglio. A chi devi dire grazie ? per te è un punto di partenza importante?
PORZIA: “Si è vero la società mi ha dato un opportunità molto importante che non si dà al primo che capita. Il Savio è una società che ha fatto e continua a fare la storia del Calcio Giovanile anche a livello nazionale. Nel calcio a cinque si è affacciata da poco, ottenendo già grandi risultati. Lo scorso anno la juniores ha vinto il campionato e il titolo regionale, conquistando la categoria d’elite, l’Under 21 ha vinto il campionato conquistando la categoria nazionale e con la prima squadra abbiamo sfiorato i play-off per la serie B.
Sicuramente devo ringraziare in primis Leonardo Romagnoli. È stato lui lo scorso anno a convincermi a tornare nel mondo del futsal dopo un po’ di anni di assenza e soprattutto a volermi all’interno del suo staff tecnico in C1 come suo vice. Se non fosse per lui oggi stavamo parlando di aria fritta, gli devo praticamente quasi tutto. Un altro ringraziamento dovuto va a Matteo Fiorentini, un amico, un ex compagno di squadra, con il quale lo scorso anno abbiamo allenato la squadra femminile. Un esperienza fondamentale per la mia crescita umana e di allenatore. È anche grazie a lui se oggi ricopro questo ruolo. Insieme abbiamo programmato l’intera stagione di quest’anno sotto il profilo tecnico e tattico, abbiamo cominciato a lavorarci da maggio. Colgo l’occasione per augurargli le migliori fortune e un enorme in bocca al lupo con la speranza un giorno di poter lavorare di nuovo insieme, magari anche con Romagnoli. Logicamente ci tengo a ringraziare la società nelle persone di Marco Chilelli, Roberto Faziani e Marco Riccialdi che hanno riposto in me grande fiducia, volendomi a tutti i costi alla guida tecnica delle giovanili del Savio.”
Lavorare con i giovani può sembrare più facile agli occhi di chi non lavora sul campo, invece è un pieno di responsabilità importanti. Vuoi dirci il tuo pensiero su questo?
PORZIA: “Ci sono delle grandissime responsabilità. Sono assolutamente convinto del fatto che soprattutto nel settore giovanile l’allenatore debba essere prima di tutto un educatore, una persona in grado di saper fornire dei principi morali ed educativi, che abbia la capacità di far acquisire dei comportamenti che si basino sul rispetto reciproco, sulla condivisione e sul saper vivere all’interno di una collettività. L’allenatore deve essere consapevole e deve sentirsi responsabile del fatto che il suo ruolo contribuisce direttamente alla crescita sociale e comportamentale del ragazzo. Purtroppo molte società e anche molti addetti ai lavori sottovalutano questi aspetti. Quella degli Allievi è una fascia d’età ricca di conflitti in cui lo sport avrebbe molto da dare essendo in grado di venire incontro alla loro ricerca di un ruolo sociale, questo ovviamente a patto che l’ambiente sportivo sia strutturato anche come ambiente educativo e non diventi, come spesso invece succede, un “mito sociale” al quale il ragazzo si debba sottomettere diventandone inevitabilmente strumento e non più parte attiva.”
Per quanto riguarda invece il lavoro sotto l’aspetto tecnico e tattico ?
PORZIA: “Per quanto riguarda l’aspetto tecnico e tattico io cerco di creare dei giocatori che definisco “pensanti”cioè che siano in grado,con il tempo, di prendere autonomamente delle scelte giuste in base alle situazioni di gioco che gli si presentano davanti. I giovani tendono a meccanizzare i movimenti senza capirne l’effettivo significato. Io uso molto il metodo deduttivo durante le sessioni di allenamento in modo tale da stimolare questa capacità e soprattutto quella di un principio secondo me fondamentale che è quello della lettura di gioco. Inoltre sono convinto del fatto che all’interno di un settore giovanile non si debba insegnare un sistema di gioco specifico ma bisognerebbe lavorare a 360 gradi, ragionando su dei principi fondamentali e imprescindibili e sui loro relativi sviluppi. Questo perché purtroppo, diversamente dalla scuola spagnola, il giocatore una volta terminate le giovanili nella maggior parte dei casi non è pronto per la prima squadra e invece di essere una risorsa per la società ne diventa un peso.”
Pensi che in futuro dopo aver accumulato la giusta esperienza vorrai lavorare con una prima squadra o preferisci il settore giovanile dove puoi formare giovani calciatori ?
PORZIA: “L’importante per me è lavorare con una società che abbia un progetto serio e una programmazione ben definita. Sinceramente non mi spaventa l’idea di una prima squadra, anzi. Amo le sfide e mi piace continuamente mettermi in gioco. Mi piace molto lavorare con i ragazzi,per un allenatore credo sia il massimo per il semplice motivo che in molti casi devi partire completamente da zero (perché quasi sempre all’ interno delle società c’e’ una mancanza di un percorso strutturato che deve partire da una scuola calcio a 5) e i frutti del lavoro, se eseguito in maniera corretta, sono visibili anche in tempi relativamente brevi. Vedere un ragazzo migliorare, crescere e imparare giorno dopo giorno in base ai tuoi insegnamenti è una grande soddisfazione.”
Hai deciso di iscriverti al sito, puoi darci un giudizio su questo portale ?
PORZIA: “Questo è uno sport che ha bisogno di una grande visibilità e soprattutto di gente competente. La vostra è una piattaforma originale, che offre un grande servizio sia per gli interpreti e sia per gli amanti di questo sport. Siete una giovane e allo stesso tempo già importante realtà. Il calcio a 5 ha bisogno di crescere sotto tanti punti di vista e il vostro lavoro e la vostra passione vanno su questa direzione. Non posso far altro che farvi i complimenti, ringraziarvi e augurarvi un grande in bocca al lupo.”