Intervista Mr.Fiorentini Matteo de Il Ponte ” Salvezza e cambiare la mentalità al gruppo gli obiettivi che ho centrato”
Una situazione che sembrava impossibile da recuperare con la retrocessione che diventava sempre più reale, ma nel finale di stagione il Ponte di Fiorentini ha saputo rimettersi in gioco e recuperare punti importanti, vincendo scontri salvezza e conquistandola addirittura con un turno di anticipo.
Mr.Fiorentini a distanza di un paio di settimane intervistato ci racconta tutti i motivi di una stagione “di passaggio” da dove la società Il Ponte deve ripartire facendo tesoro di errori e acquisendo la consapevolezza di poter fare bene nelle mani di uno dei più giovani e interessanti allenatori nel panorama laziale.
Buongiorno Mr.Fiorentini, campionato terminato con la salvezza ottenuta anche in anticipo…..se dovesse dare un voto alla propria squadra che voto darebbe e perché?
MR.FIORENTINI: ” Prima di dare delle votazioni ti dico subito che quando si costruisce una squadra l’articolo numero uno è la selezione degli uomini e delle risorse. Quando fai una scelta comunque sai che corri dei rischi, quello che davvero importa è che i rischi che si affrontano devono essere noti in anticipo, proporzionati ai risultati attesi e non superiori alle risorse disponibili. Ti dico questo perchè le risorse che erano presenti al Ponte non potevano permettermi di lavorare su una rosa di professionisti. Mi auguravo, mi aspettavo più professionalità, non l’ho mai pretesa perchè sapevo dove andavo, il mio compito principale era di mantenere la categoria e cercare di cambiare la mentalità al gruppo e a fine anno ti dico che in parte ci sono riuscito. Soprattutto vedendo i progetti futuri.”
Si ha l’impressione che spesso lei pretende in termini di professionalità più di quanto lei riesce poi ad ottenere?
MR.FIORENTINI: “Quello che ti posso dire è che sicuramente ho scelto delle persone che sapevo che comunque nel bene o nel male non avrebbero abbandonato, avrebbero comunque giocato col coltello fra i denti fino alla fine e questo è stato. Sono molto orgoglioso di questo, perchè non era facile dopo tutto quello che avevamo passato. Considera che in preparazione ho mandato via 5/6 persone…e queste erano molto legate a parte dei ragazzi che mi hanno condotto alla salvezza e quest’ultimi mi hanno condotto alla salvezza e sono state eccezionali. Se devo darti un voto per le qualità umane e per quello che abbiamo fatto sul campo, giocando sempre bene….determinati, cattivi come piace a me ti dico 8. Se mi parli della loro professionalità ti dico 5 e sono buono. Perchè non percependo rimborsi spesso si gestivano un po troppo le loro cose. Io su quest’aspetto sono molto pretenzioso è vero. Perchè io, al di là del fatto che ho sempre preso rimborsi, ho sempre messo professionalità. In parte li capisco, se tu pensi che noi abbiamo gestito C1, Under 21, juniores e allievi elitè e giovanissimi con 7mila euro…..una cifra che è solo la metà dei rimborsi di una squadra media della nostra categoria. I giocatori non hanno preso rimborsi, non hanno terapie pagate o trasferte rimborsate. I ragazzi lo sanno e sanno quale è la politica dello sport della società e io sono contentissimo di loro. Considerando che il mio gioco è molto dispendioso, sempre in pressione, molto aggressivo nonostante non riuscissimo quasi mai a fare tre allenamenti completamente tutti. Dal punto di vista tattico nelle ultime partite mi sono accorto che non avevamo più le giuste risorse fisiche che erano terminate e abbiamo fatto quei dieci passi in dietro e ci siamo messi nella nostra metà campo, sempre con aggressività e di fatto abbiamo ottenuto grandi risultati come la vittoria col Parioli e col Terracina soprattutto. Sono contento di aver avuto la lucidità di non essere integralista col mio credo che prevede di stare sempre alti nella metà campo avversaria. Alla tua domanda dove mi dici che “pretendo”, ti dico che non è stato possibile pretendere. Mi aspettavo solo un po più di professionalità.”
La valorizzazione dei giovani è senza dubbio una delle cose su cui punta tantissimo e che le riesce molto bene. Quale è la sua idea in questo senso?
MR.FIORENTINI: “I giovani sono come un foglio bianco dove puoi scrivere quello che vuoi. Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di allenare dei giovani che partivano da grosse individualità e che ho potuto allenare bene come Pezzin, Patrone, Alessio De Lillo e Roberto Filipponi su tutti. Quest’anno stessa cosa. Gattarelli e Costantini sono tra i giovani più forti che ho allenato, dalle grandissime qualità.. Luca ha grandi qualità, mentali, sopra la norma. Un altro giovane è Matteo Lo Russo, che abbiamo preso dalla Capitolina, che c’ha dato una mano. Deve migliorare molto ma è un ragazzo molto professionale. Un anno è De Crescenzo, che nella seconda parte è stato più professionale rispetto alla prima e c’ha dato una grande mano giocando molto. “
Cosa è mancato alla squadra quest’anno per poter fare un percorso un po’ più tranquillo?
MR.FIORENTINI: “Intanto siamo stati messi in un girone di ferro….rispetto a quell’altro. Il Comitato dovrebbe fare meglio alcune cose. Poi è mancata appunto la possibilità di lavorare in maniera ottimale. Se avessimo lavorato di più avremmo fatto un altro tipo di campionato. Come dico sempre dato tutte le condizioni nella quale abbiamo lavorato noi abbiamo fatto un miracolo assoluto.”
Cosa c’è nel futuro del Ponte e nel futuro di Matteo Fiorentini?
MR.FIORENTINI: ” Nel futuro del Ponte ci potrebbero stare grandissime novità. Io ho fatto presente alla società che in determinate condizioni non sono più pronto a lavorare. Che quest’anno è stata una stagione di passaggio, dalla quale il Ponte ne deve uscire con un discorso di professionalità a tutto tondo diversa, perchè ci vuole più serietà a partire dai giovanissimi, agli allievi e juniores fino alla prima squadra. Abbattendo le assenze, i ritardi e tante altre situazioni che vanno regolamentate ad inizio anno. E per questo ho detto che servirebbe creare la possibilità di poter dare dei rimborsi, non faraonici. In questo senso io sono pronto a rimanere perchè mi sono trovato bene coi ragazzi, sia dal punto di vista umano che per quel poco che mi hanno fatto vedere per quel poco che si sono allenati in mezzo al campo.L’idea è di mantenere quasi tutti i senior, cioè almeno 5/6 con un altro tipo di approccio mentale e d’impegno agli allenamenti. La società sta facendo in modo di trovare sponsor che ci possano permettere di venire incontro a queste esigenze per confermare questi ragazzi che ci hanno condotto alla salvezza, questa salvezza che sembrava disperata e nessuno ci credeva più ma che poi ha fatto tirare fuori il meglio di ognuno di noi in base a quello che ti dicevo prima. Sto aspettando che la società mi dia queste risorse per poter rimanere. Altrimenti ho già diverse richieste e sono pronto a fare altre esperienze. Mi piacerebbe continuare a lavorare con i grandi ma non escludo nulla. Quello che voglio è un progetto serio, a partire dalla società. Diciamo che entro una decina di giorni ci aspettiamo delle risposte dalla società per capire quale sarà il futuro.”